Codici maya

Pagina 9 del codice di Dresda (tratta dall'edizione Förstemann del 1880)

I codici maya sono libri pieghevoli della civiltà precolombiana Maya, scritti in geroglifici maya su stoffa di corteccia mesoamericana, realizzata con la corteccia interna di certi alberi, tra cui il fico selvatico o l'amate (ficus glabrata). La carta, nota generalmente col termine nahuatl amatl, fu chiamata dai Maya huun. Questi libri sono il prodotto di scribi professionisti che lavorarono sotto la protezione di divinità quali il Dio della Raccolta del Mais e la Scimmia urlatrice. I Maya svilupparono la loro carta huun attorno al V secolo,[1] che è quasi il periodo in cui i codici presero il posto dei rotoli nel mondo romano. La carta Maya era più resistente ed era una migliore superficie di scrittura rispetto al papiro.[2] I codici prendono il nome dalle città in cui finirono. Il Codice di Dresda viene solitamente considerato il più importante dei pochi sopravvissuti.[3]

  1. ^ Burns (2004, p. 199)
  2. ^ Wiedemann (2007)
  3. ^ The Dresden Codex, su World Digital Library, 1200-1250. URL consultato il 21 agosto 2013.

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